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Ciclismo amatoriale. L’Artusiana Bike alla mitica Roubaix

18 Aprile 2024

Sulle orme dei più grandi, da Gimondi a Merckx, da Moser a De Vlaeminck. Su quel pavè che ha fatto la storia delle classiche del Nord si sono cimentati anche gli Amatori che desiderano provare l’ebbrezza di una gara che assomiglia decisamente a quella dei professionisti. Come la Parigi-Nizza Challenge e la Liegi-Bastogne-Liège, la Parigi-Roubaix Challenge offre ai ciclisti amatoriali la possibilità di correre poche ore prima dei professionisti. Erano disponibili tre percorsi: 70, 145 o 170 chilometri nei leggendari settori acciottolati, tra cui il Carrefour de l’Arbre e la Trouée d’Arenberg.

Quest’anno ha preso parte alla Parigi-Roubaix Challenge anche un gruppo di ciclisti dell’Artusiana Bike di Forlimpopoli. Cinque appassionati che si sono cimentati con il terribile pavè: Stefano Biserni, Marco Buttaro, Federico Casadei, Lorenzo Mazzi e Alberto Parini. “È stata un’avventura emozionante – raccontano i ciclisti dell’Artusiana Bike –. Al sabato la ricognizione. Abbiamo provato tre settori di pavè e il primo impatto è stato uno shock, nonostante avessimo ruote e copertoncini appositi. Ma non avevamo mai visto niente di simile: è come andare nel letto di un fiume in secca con una bici da corsa. Non assomiglia minimamente al pavè delle nostre piazze: in pochi minuti abbiamo avuto vesciche e dolori ovunque”.

La complicata prova ha indotto i romagnoli ha mettere a punto diversi accorgimenti per la corsa vera e propria (non si parla di gara, visto che gli amatori non hanno classifica); accorgimenti che hanno perfettamente funzionato, anche perché i ciclisti dell’Artusiana Bike avevano scelto il tracciato più lungo di 170 km con 29 settori di pavè .

“Trovarsi su quelle strade storiche per il ciclismo fa venire la pelle d’oca. Nessuno di noi poi ha avuto problemi meccanici: è stata una grande fortuna. Ma è stata veramente dura per il fisico: finita la corsa, per due o tre giorni abbiamo fatto fatica a muovere i polsi per le vibrazioni date dal pavè. Ma poco importa siamo riusciti ad entrare nel velodromo finale tutti e 5 ed è stata una emozione che rimarrà per tutta la vita. Un pensiero va all’amico Andrea Bartolini: doveva essere con noi ma un incidente stradale lo ha fermato. Gli auguriamo la pronta guarigione”.

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